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Il Piano di Recupero di Borgo Cornalese si sviluppa su un’area di poco meno di 8 ha, comprende i 2 complessi, con origini medievali, a corte ed il Mulino..

L’intervento è sito nel comune di Villastellone a circa 20 Km da Torino, all’interno dell’area protetta dell’Ansa del Po Morto-Borgo Cornalese, facente parte della Riserva di Biosfera CollinaPo, riserva della biosfera riconosciuta dal MaB (Man and Biosphere Reserve) UNESCO.

Borgo Cornalese nasce, tra la fine del 900 ed i primi del 1000, con una casa-forte, per svilupparsi nei secoli con l’aggregazione di fabbricati di varia tipologia.

Il massimo splendore lo ebbe tra la seconda metà del 1200 e la fine del 1500, vero e proprio Feudo incastellato.

La costruzione della villa e il passaggio di proprietà al duca Montmorency ne determina la trasformazione a borgo agricolo.

La successiva meccanizzazione dell’agricoltura ha determinato lo spopolamento fino al completo abbandono degli immobili.

Oggi si vuole dare nuova vita per salvaguardare questo patrimonio atorico ed architettonico giunto a noi quasi intonso. Con questa premessa si è studiato un progetto corretto dal punto di vista filologico e del restauro che tenga però conto delle moderne eseigenze abitative:

  • un intervento eco-compatibile
  • rispetto di tutti i vincoli ambientali
  • riscaldato completamente con la geotermia
  • produzione dell’energia elettrica tramite il mulino
  • completo di infrastrutture

Un progetto sostenibile è tale però solo se si guarda anche al futuro pensando alla fruizione del luogo ed alla sua sostenibilità economica..

Verranno quindi realizzate circa 90 unità immobiliari, il mulino diventerà un polo di interesse culturale con un museo, attività di vicinato per prodotti a Km..0 un po’ di ricettività turistica.

Tutto questo è inserito in un ampio quadro di rete ciclabile, che verrà potenziata, e che permette la visitabilità di luoghi unici con panorami mozzafiato immersi in una natura incontaminata a 2 passi da Torino e di ampia facilità di raggiungimento sia con i mezzi pubblici che privati.

 

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Al progetto del Piano di Recupero hanno partecipato: l’ing. PierGiovanni Bono, l’ing. Guido Nicelli (per gli impianti) l’ing. Carmine Mancini (per le strutture), l’arch. Paolo Nomis (per il Mulino)

Prospetti_Esterni
Prospetti_Corte_B

Foto-inserimenti del plastico

Alcuni Prospetti del PDR